Fratture osteocondrali

Eziopatogenesi

Le fratture osteocondrali possono essere causata da una notevole tipologia di traumi. Tuttavia, in ambito sportivo le cause maggiormente ricorrenti sono costituite da traumi diretti, lesioni di tipo legamentoso e lussazioni rotulee.

Clinica e diagnosi

La sintomatologia riferita dal paziente consiste in dolore acuto nella sede del distacco, associato ad emartro ed impotenza funzionale. Tuttavia, il dolore può essere sordo e simulare una lesione di tipo meniscale. In presenza di corpi mobili articolari possono sopravvenire cedimenti articolari e/ o blocchi. La RMN , è l’esame maggiormente indicato allo scopo di localizzare ed individuare le lesioni cartilagine occulte e le fratture osteocondrali. La mancata diagnosi di queste lesioni può portare ad una limitazione articolare associata ad una sintomatologia dolorosa persistente.

Trattamento

Nelle lesioni di minore entità, il trattamento è di tipo conservativo. In quest’ambito si rivela di fondamentale importanza la tonificazione di tutta la catena muscolare superiore (glutei, quadricipite, flessori) ed inferiore (gastrocnemio e soleo), nonché di tutta la muscolatura intrinseca del piede. Nelle lesioni più importanti, od in presenza di corpi mobili intra-articolari, si rivela particolarmente utile, l’artroscopia diagnostica, al fine di valutare le proporzioni del frammento che, se di piccole dimensioni, può essere direttamente asportato.

Riabilitazione e ritorno dell’attività sportiva

La riparazione ed il rimodellamento della zona lesa, necessita di tempi relativamente lunghi, generalmente compresi tra le 6 e le 8 settimane, durante le quali non deve essere concesso il carico. In questo periodo deve essere intrapreso un piano di lavoro di tonificazione muscolare dell’arto inferiore. La ripresa della corsa è concessa solamente nel momento in cui la muscolatura estensoria dell’arto leso abbia riacquistato perlomeno una forza pari all’85% rispetto al controlaterale