La malattia di Sinding-Larsen-Johansson

Eziopatogenesi

La malattia di Sinding-Larsen-Johansson è una tendinite inserzionale del polo distale della rotula la cui eziologia è riconducibile sia a microtraumi ripetuti, che a cadute che comportino un impatto sull’apice rotuleo. Si manifesta nella popolazione sportiva in un’età compresa tra gli 11 ed i 13 anni. Si presenta monolateralmente ed è molto spesso associata alla malattia di Osgood-Schlatter. I fattori causali più importanti, oltre che dal sovraccarico funzionale, sono costituiti dalla presenza di un nucleo di ossificazione secondario a livello dell’apice rotuleo e/o da una rotula alta associata ad ipertono del quadricipite femorale.

Clinica e diagnosi

Il soggetto lamenta dolore durante la contrazione del quadricipite femorale. La sintomatologia algica viene evocata con la manovra di allungamento passivo del quadricipite, che si dimostra meno elongabile rispetto al controlaterale sano. Anche la pressione diretta sull’apice rotuleo evoca dolore. La diagnosi differenziale va posta con le fratture da stress della rotula.

Trattamento

Nei casi in cui la sintomatologia algica sia particolarmente intensa si può rendere necessaria l’immobilizzazione dell’articolazione del ginocchio tramite tutore rigido per un periodo compreso tra i 20 ed i 30 giorni. Sono in ogni caso consigliabili esercizi di allungamento del quadricipite femorale.

Riabilitazione e ritorno dell’attività sportiva

La malattia è autolimitante, la risoluzione completa del quadro clinico si raggiunge ad ossificazione completa dell’apice rotuleo, ossia tra il dodicesimo ed il quindicesimo anno d’età. Per quello che riguarda la ripresa dell’attività sportiva restano valide le stesse indicazioni fornite nel caso della malattia di Osgood-Schlatter.